Metodologie
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Percorso di sterilizzazione

Decontaminazione: il percorso di sterilizzazione inizia con la decontaminazione dello strumentario mediante immersione in soluzioni chimiche appropriate (acido peracetico) e/o successivo bagno in vasca ad ultrasuoni. La procedura di decontaminazione del materiale si rende necessaria al fine di tutelare l’operatore dedicato alla preparazione dello strumentario dal contatto con il virus HIV (DM M.d.S. 28/9/90).

 

Risciacquo e asciugatura: dopo la decontaminazione gli strumenti vanno risciacquati sotto abbondante acqua corrente e detersi meccanicamente con uno spazzolino/scovolino, avendo cura di maneggiarli indossando guanti protettivi di gomma e occhiali di protezione. L’asciugatore finale deve essere accurata per evitare residui di umidità che potrebbero invalidare il processo di strerilizzazione.

 

Confezionamento: una volta asciugato, lo strumentario destinato alla sterilizzazione in autoclave va opportunamente confezionato, come regolamentato dalle normative UNI EN ISO 11607-1:2006 e UNI EN 868.

Il confezionamento dei materiali ha lo scopo di:
– conservare la sterilità degli strumenti fino al momento del loro uso
– permettere la penetrazione ed il contatto degli oggetti con gli agenti sterilizzanti
– ridurre il rischi di contaminazione al momento dell’apertura
Gli strumenti confezionati rimangono sterili per 30 giorni.

 

Sterilizzazione in autoclave: il vapore acqueo saturo e sotto pressione è il mezzo di sterilizzazione più usato nelle strutture sanitarie in quanto il più veloce, economico e privo di tossicità rispetto ad altri agenti sterilizzanti.

 

Stoccaggio: il materiale all’uscita dell’autoclave deve recare in maniera leggibile sull’involucro le seguenti indicazioni:
data di sterilizzazione e scadenza
sigla dell’operatore che ha effettuato il ciclo di sterilizzazione e /o confezionamento sigla dell’apparecchiatura e numero progressivo del ciclo
quindi può essere opportunamente conservato in armadi chiusi e al riparo da luce, calore, umidità.

Controlli

L’efficacia della procedura di sterilizzazione deve essere sottoposta a rigorosi e ordinari controlli, che in base al metodo su cui si basano possono essere fisici, chimici, biologici.

 

Controlli Fisici:
Test del vuoto (Vacuum Test): verifica la tenuta della camera di sterilizzazione
Test di Bowie & Dick: controlla il grado di penetrazione del calore
Helix Test: verifica la capacità di penetrazione del vapore all’interno dei corpi cavi.

 

Controlli Biologici:
si avvalgono di preparati batterici innocui (spore di Geobacillus StearoThermophilus) per testare l’effettiva capacità sterilizzante del processo.

 

Controlli Chimici:
si basano sull’uso di inchiostri o cere in grado di reagire se esposti a stimoli quali calore, vapore e pressione. Possono essere esterni: presenti per esempio sulle buste termo sigillate, oppure interni (Comply 3M, TST Browne) da inserire all’interno dei pacchi per valutare se vengano raggiunte tutte le condizioni necessarie alla corretta sterilizzazione: tempo, temperatura e pressione.

Qualità e sicurezza

La nostra attrezzatura e’ sempre sotto controllo secondo le vigenti disposizioni di legge:

 

Radiologia D.Lgs. 230/95 – D.Lgs 187/00
Impianto elettrico Legge 46/90 e norme C.E.I. 64-4
Sicurezza sul lavoro TU 81/08 (ex 626/94)
Smaltimento rifiuti speciali D. Lgs 22/1997
Antincendio DM del 18 settembre 2002 e DM del 10 marzo 1998
Tutela della privacy D.Lgs. 196 del 30/06/03 e successivi

Tutela della Privacy

La sicurezza del paziente è garantita dalla tutela della privacy, obbligatoria per legge, realizzata nel nostro studio mediante sistema di archiviazione cartelle ad accesso limitato ed archiviazione immagini (foto-rx) su supporto digitale ad accesso con password protetta. Informativa ai sensi dell’art.13 D.lgs 196/03.

 

I dati personali sono conferiti allo Studio Mariconti per finalità divulgative e informative. Il mancato conferimento dei dati non consente l’inoltro della richiesta, che pertanto non sarà presa in considerazione. Tali dati saranno trattati dallo Studio Mariconti con strumenti anche informatizzati. L’interessato potrà esercitare i diritti di cui all’art.7 (tra cui la cancellazione, per chi non volesse ulteriori comunicazioni) rivolgendosi al Dott. Claudio Mariconti. Il responsabile del trattamento dei dati è il Dott. Claudio Mariconti.

Anamnesi

Durante la visita, viene compilata una cartella clinica contenente, oltre al piano di cure, i dati anagrafici del paziente e i recapiti per essere contattato. A corredo della cartella vi sono tutta una serie di moduli per il consenso informato relativo ai vari tipi di prestazione (chirurgia, protesi, ortodonzia, implantologia). Questi, come stabilito dalla giurisprudenza più recente, devono essere firmati dal paziente, in quanto le prestazioni odontoiatriche al pari di ogni altro atto medico necessitano per essere eseguite di consenso scritto. Tale consenso inoltre deve essere informato, cioè il paziente deve essere esaurientemente messo a conoscenza di eventuali complicazioni o rischi connessi alla prestazione in oggetto.

Scheda anamnesi

Sempre a corredo della cartella clinica vi è la scheda anamnestica. Rispondendo a delle semplici domande il paziente informa il dentista, in maniera rapida e il più precisa possibile, sul suo attuale stato di salute.
Queste informazioni sono necessarie al dentista per:

1) scegliere il tipo di anestetico da utilizzare sul paziente. Alcune condizioni patologiche come il diabete, l’ipertiroidismo, le cardiopatie in generale sconsigliano l’uso degli anestetici contenenti adrenalina, in quanto possibile causa di reazioni indesiderate durante la seduta. Vi sono poi pazienti che sono allergici ad un determinato farmaco anestetico ma non lo sono ad altri.
2) operare la scelta più adatta in caso di prescrizione di farmaci (antibiotici, antinfiammatori ecc. ecc.) durante la terapia. Alcuni farmaci usati durante le terapie odontoiatriche possono interagire con altri che il paziente prende abitualmente, potenziandone o diminuendone l’effetto. Oppure sono semplicemente controindicati in quel particolare caso specifico.
3) poter formulare una diagnosi corretta in caso di manifestazioni orali legate all’assunzione di particolari sostanze. Ad esempio la sensazione di secchezza orale che si riscontra in pazienti trattati con antidepressivi, oppure le ipertrofie gengivali in pazienti che assumono antiepilettici sono casi in cui la diagnosi corretta si giova di una buona raccolta di dati anamnestici.
4) altre precauzioni mediche riguardanti la salute del paziente.

Privacy

Prima della visita, il paziente deve firmare il documento di autorizzazione e consenso al trattamento dei dati personali. Con tale firma il paziente autorizza la studio ad archiviare i propri dati personali a soli fini fiscali, tecnici e clinici. Solo il personale dello Studio (assistente collaboratori e fiscalisti), sarà a conoscenza di tali informazioni.

Per informazioni o per fissare un appuntamento